Contesto, clima, forza di squadra: co-creare un ambiente produttivo

Il sistema relazionale di un’azienda risulta essere variegato e complesso, con molteplici piani che si intersecano: il benessere dell’azienda stessa, quello dei suoi dipendenti, quello degli utenti finali, quello dei dirigenti e dei proprietari.

Ma cosa vuol dire oggi benessere?

Benessere è – dal nostro punto di vista – poter lavorare in un clima disponibile e accogliente, è mettere al centro un’etica umanamente centrata, in cui i bisogni personali e quelli globali possano essere tenuti in considerazione in uno scambio favorevole.

La psicologia al servizio delle aziende ci insegna che nelle relazioni la comunicazione è circolare e che, laddove si inneschi un processo positivo di riconoscimento reciproco tra le parti, i vantaggi relazionali che ne derivano investono tanto l’individuo quanto l’intero organico.

Infatti, un’organizzazione che tende ad ascoltare i bisogni dei suoi attori (*il termine “attore” qui è sempre usato in senso sociale), a valorizzare i punti di forza dello stesso, a offrire possibilità di crescita umana oltre che economica ha potenzialmente più possibilità di mantenere alti gli standard necessari per uno sviluppo strutturato e duraturo.

Sappiamo infatti che un lavoratore felice produce meglio e di più.

Motivare non sempre è semplice. Talvolta esiste una dispersione di energie nelle aziende che nasce da frizioni relazionali. La motivazione è collegata con lo stile relazionale.

La cura delle relazioni è un lavoro tanto invisibile quanto necessario per la manutenzione, regolazione e contrattazione di processi produttivi sostenibili, con focus sia sulle relazioni verticali (Dirigente-Responsabile, Responsabile-Operaio ecc.), ma anche orizzontali (Dirigente-dirigente, operaio-operaio, ecc.).

Un altro aspetto caro alla psicologia e da cui non si può prescindere è il contesto.

L’analisi sistemica dei luoghi in cui le relazioni abitano, si dipanano, esistono, operano è fondamentale. L’ottica individualistica assunta dalle aziende nella maggior parte dei casi, genera obiettivi individuali (che pure ci vogliono) ma assume, talvolta, come vantaggio la performance in se stessa, attivando altresì dinamiche di tipo competitivo, a discapito di quelle collaborative (destinate a portare più frutti e meno problemi).

Oggi invece sappiamo che i beni non commerciabili che un’azienda produce (servizi, posti di lavoro), hanno da sposarsi necessariamente con le competenze professionali ma anche quelle relazionali, affettive, sociali.

Con il progetto Servizi di Psicologia intendiamo inserirci come professioniste delle relazioni, ponendoci come catalizzatrici di processi funzionali soddisfacenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *