Lo stress lavoro correlato è una condizione che si palesa laddove le richieste dell’ambiente lavorativo siano in disequilibrio con le risorse del singolo lavoratore.

Le cause per Campanini sono:

  • quantità di lavoro assegnata eccessiva o insufficiente;
  • tempo insufficiente per portare a termine il proprio lavoro in modo soddisfacente;
  • mancanza di una chiara descrizione del lavoro da svolgere o della linea gerarchica;
  • mancanza di apprezzamento o ricompensa per una buona prestazione professionale;
  • responsabilità gravose non accompagnate da un grado di autorità o di potere decisionale adeguati;
  • superiori, colleghi o subordinati non disponibili a collaborare o a fornire sostegno.

Le conseguenze sono secondo Campanini le seguenti:

  • aumento dei disturbi mentali (Bonde, 2008; Stansfeld &
    Candy, 2006);
  • aumento comportamenti dannosi come fumo (Kouvonen, Kivimäki, Virtanen, Pentti & Vahtera, 2005), alcool (Kouvonen et al., 2008);
  • diminuzione salute fisica come disturbi cardiovascolari (Kivimäki et al., 2006; Kuper & Marmot, 2003), fino alla morte (Kivimäki et al., 2002);
  • riduzione della performance (Sullivan & Bhagat, 1992; Virtanen et al., 2009);
  • poca sicurezza sul lavoro (Spurgeon, Harrington, & Cooper, 1997; Suzuki et al., 2004).

Questa condizione genera una serie di costi aziendali e sociali, la cui prevenzione, pertanto rappresenta un passaggio findamentale.

La prevenzione può essere:

  1. primaria: ovvero un sistema di azioni atte a far in modo che non si creino questi scompensi;
  2. secondaria: ovvero contestuale al presentarsi della condizione;
  3. terziaria: si lavora sulle conseguenza della condizione per prevenire aggravamenti o degenerazioni.

Nel primo caso la nostra proposta è quella di lavorare sull’ambiente, per renderlo sereno, accogliente, in ascolto e rispondente ai bisogni del lavoratore.

Nel secondo caso il nostro lavoro riguarda la clinica e la possibilità attraverso colloqui e test di valutare i casi e riportare ai responsabili della sicurezza e delle risorse umane quanto emerso, magari facendosene carico con uno spazio di ascolto psicolgico.

Nel terzo caso la presa in carico è di natura consulenziale e terapeutica.