Lo stato di emergenza che l’Italia sta attraversando vede alcune aziende coinvolte in modo particolare: ci riferiamo a quelle attività che vedono concentrato il proprio operato negli abissi della sofferenza che tale emergenza ha portato, al lutto e alla perdita che quest’ultima ha arrecato.   

Pensiamo al personale tutto delle Onoranze Funebri. In prima istanza al fatto che per quanto le condizioni di sicurezza (presidi, distanza minima tra colleghi) possano essere mantenute, lavorare in emergenza può generare un senso di vulnerabilità associata all’ambiente di lavoro.

In seconda istanza, non per minor importanza, pensiamo all’intensa frustrazione e al pervadente senso impotenza derivato dal non poter essere presenza attiva e supportiva per i familiari del defunto, i quali, in un momento tanto delicato si affidano alle mani e al cuore di chi, in quel momento si fa carico di ciò che è necessario fare.

Pensiamo ai familiari, direttamente o indirettamente interessati dalla perdita di un proprio caro. Ci chiediamo cosa vuol dire dover essere costretti alla possibilità di non poter celebrare il rito col quale si saluta e si onora la persona persa e come ci si sente a non poter condividere questo momento, a non ricevere un abbraccio che scaldi.

Riteniamo che un momento ed uno spazio di ascolto per i vissuti generati dalla situazione di emergenza sia necessario e dia modo di prendere contatto con l’emotività suscitata dalla stessa con una apertura verso la possibilità di essere mediata ed elaborata. 

L’intervento quanto più tempestivamente venga intrapreso, tanto più potrà non solo essere efficace ma anche arginare possibili conseguenze cliniche individuali o di malessere nella propria quotidianità. I vissuti di ansia o depressione conseguenti e con essi demotivazione, distraibilità o rendimento scarso sul lavoro potrebbero essere la mera espressione di un più generale scolorimento del significato attribuito al proprio benessere.

Questo scenario può essere prevenuto e contenuto attraverso interventi ad hoc, di cui uno possibile potrebbe essere il seguente.

Spazio di ascolto e supporto psicologico.

Per dipendenti di del Gruppo Fasoli durante l’emergenza Covid-19;

  • colloqui sul problema e, soprattutto, sulle risorse per fronteggiarlo (per es. come riuscire ad essere attivamente presenti pur non essendolo fisicamente ecc);
  • dopo due settimane dal termine dei colloqui la compilazione di un questionario circa l’utilità del servizio;
  • risposta delle psicologhe al questionario.

Per familiari dei defunti durante l’emergenza Covid-19:

  • nei colloqui circa i vissuti e le emozioni suscitati dalla perdita con focus sulle risorse per elaborarla (per. es come poter contemplare un rito intimo e privato che sostituisca, mantenendone il valore, quello religioso o civile; ecc);
  • dopo due settimane dal termine dei colloqui compilazione di un questionario circa l’utilità del servizio;
  • risposta della psicologa a questo questionario con una mail diretta all’interessato.

CRITERI: Il percorso effettuato solo individualmente .

MODALITA’ INDIVIDUALE: n. 3 colloqui di consulenza psicologica (50 minuti per incontro) a mezzo Skype per un massimo di 8 unità, tra dipendenti e famiglie.